Iter burocratico di connessione
In questa sezione trovi le domande che ci vengono fatte più spesso in relazione al processo di connessione di un impianto fotovoltaico alla rete elettrica.
La richiesta di connessione deve essere effettuata dal proprietario dell’impianto o da un suo delegato autorizzato, come l’installatore o un tecnico qualificato. Questo passaggio è obbligatorio per collegare l’impianto alla rete elettrica e poter usufruire di incentivi e agevolazioni previsti dalla normativa vigente.
Per avviare la richiesta di connessione, è necessario fornire:
- Dati tecnici dell’impianto (potenza, tipologia di connessione);
- Schema unifilare dell’impianto;
- Planimetria dell’installazione;
- Autorizzazioni (se richieste, non necessarie per l’iter semplificato);
- Documenti d’identità del richiedente;
- Certificato di conformità dell’impianto rilasciato dall’installatore.
Questa documentazione consente al distributore di verificare che l’impianto sia conforme alle normative di sicurezza e possa essere connesso alla rete.
L’iter semplificato è una procedura agevolata destinata agli impianti di piccola taglia, fino a 200 kW, installati su edifici (e non a terra) e connessi alla rete in Bassa o Media Tensione. Questo processo riduce la quantità di documentazione richiesta e accelera i tempi di valutazione e autorizzazione, permettendo una connessione più rapida ed efficiente.
Renewable Energy Communities
Scopri tutto quello che c’è da sapere sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): cosa sono, come si costituiscono e quali vantaggi offrono a cittadini, imprese e al sistema energetico nazionale.
La creazione di una CER inizia con l’individuazione delle aree adatte per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili e degli utenti interessati a condividere l’energia prodotta.
Successivamente, è necessario costituire formalmente la comunità attraverso una delle forme giuridiche previste, come associazioni, enti del terzo settore, cooperative o consorzi. L’importante è che la CER operi senza scopo di lucro e abbia autonomia giuridica, garantendo la conformità con i requisiti normativi.
Ogni CER è fondata su un atto costitutivo e uno statuto, nei quali vengono definite le modalità di adesione di produttori e consumatori di energia, sia in fase di avvio che in momenti successivi.
Una CER è un’aggregazione di cittadini, imprese, enti territoriali e istituzioni locali che condividono l’energia elettrica prodotta da impianti rinnovabili. Possono partecipare anche cooperative, enti di ricerca, organizzazioni religiose e del terzo settore.
L’energia rinnovabile generata può essere condivisa tra i vari membri della comunità attraverso la rete nazionale, permettendo un modello di consumo più sostenibile ed efficiente, tutto all’interno di uno stesso perimetro geografico.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili nascono con lo scopo di massimizzare l’autoconsumo di energia rinnovabile, offrendo benefici economici, sociali e ambientali ai propri membri e alle aree locali in cui operano. Grazie alla condivisione dell’energia prodotta, le CER favoriscono una gestione più equa e partecipativa dell’energia.
Le CER rappresentano un’opportunità strategica per il sistema energetico nazionale. La loro diffusione contribuisce a:
- Aumentare la produzione e l’uso di energia da fonti rinnovabili, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.
- Diminuzione delle emissioni di gas serra, contribuendo agli obiettivi climatici europei e nazionali.
- Maggiore autonomia energetica per il Paese, con un modello più resiliente e decentralizzato.
Oltre ai vantaggi per i membri della comunità, le CER favoriscono un sistema più sostenibile e inclusivo, capace di rispondere alle sfide energetiche future.
Contenuto della
Una CER è una comunità che riunisce diversi soggetti interessati a produrre e condividere energia rinnovabile. Possono aderire:
- Produttori di energia rinnovabile: soggetti che realizzano e gestiscono impianti di produzione da fonti rinnovabili.
- Autoconsumatori di energia rinnovabile: soggetti che possiedono un impianto e condividono l’energia in eccesso con la comunità.
- Consumatori di energia elettrica: soggetti senza impianti di produzione ma con una propria utenza elettrica, che possono beneficiare dell’energia condivisa. Rientrano in questa categoria anche le famiglie a basso reddito e i clienti vulnerabili.
fisarmonica
Non solo gli impianti fotovoltaici! In una CER possono essere inclusi impianti da qualsiasi fonte rinnovabile, come:
- Eolico
- Idroelettrico
- Biogas e biomasse solide
- Altre tecnologie a zero emissioni di carbonio
Per ottenere gli incentivi, gli impianti di produzione devono:
- Essere di nuova costruzione o entrati in esercizio dopo il 16 dicembre 2021 (entrata in vigore del D.lgs. 199/2021).
- Avere una potenza non superiore a 1 MW.
- Non aver beneficiato di altri incentivi sulla produzione di energia rinnovabile.
Sì. Tutti i consumatori e i produttori devono essere collegati alla stessa cabina primaria della rete elettrica nazionale (POD). Questo garantisce che l’energia condivisa sia effettivamente autoconsumata tra i membri della comunità.
Sul sito del GSE è disponibile una mappa interattiva delle cabine primarie in Italia.
Attraverso la mappa puoi:
- Visualizzare l’area geografica sottesa a una specifica cabina primaria.
- Verificare il codice della cabina primaria associata a un determinato indirizzo o CAP.
👉 Puoi consultare la mappa qui: Mappa interattiva GSE
Le CER possono beneficiare di tre principali forme di incentivo:
- Tariffa incentivante sull’energia prodotta e autoconsumata, riconosciuta dal GSE per 20 anni (tra 60 €/MWh e 120 €/MWh, a seconda della potenza e del prezzo di mercato).
- Corrispettivo di valorizzazione ARERA per l’energia condivisa, pari a circa 8 €/MWh.
- Contributo in conto capitale per gli impianti situati in comuni con meno di 5.000 abitanti, fino al 40% del costo di investimento (PNRR).
La tariffa è composta da una parte fissa e una parte variabile:
- Impianti < 200 kW → 80 €/MWh + (0 ÷ 40 €/MWh)
- 200 kW < Impianti < 600 kW → 70 €/MWh + (0 ÷ 40 €/MWh)
- Impianti > 600 kW → 60 €/MWh + (0 ÷ 40 €/MWh)
Sono previsti aumenti di: - +4 €/MWh per le regioni del Centro Italia
- +10 €/MWh per le regioni del Nord Italia
Il GSE calcola un corrispettivo sulla base dell’energia autoconsumata, determinando il valore da riconoscere alla CER. Questo valore varia ogni anno: nel 2023 era di 8,48 €/MWh.
L’incentivo e il contributo ARERA vengono riconosciuti sulla quantità di energia condivisa all’interno della CER, tra produttori e consumatori collegati alla stessa cabina primaria.
L’energia autoconsumata viene calcolata dal GSE in modo automatico e senza costi aggiuntivi per i membri.
No, le grandi imprese non possono essere membri di una CER, ma possono aderire come gruppo di autoconsumatori rinnovabili.
No. I membri della CER mantengono il diritto di scegliere il proprio fornitore di energia e possono uscire dalla comunità in qualsiasi momento, nel rispetto delle regole stabilite nello statuto.
No, ogni impianto di produzione e ogni utenza di consumo possono essere associati a una sola CER.
Tuttavia, lo stesso soggetto può aderire a più CER se possiede utenze di consumo o impianti di produzione differenti.
Sì, le infrastrutture di ricarica possono essere integrate nella CER. L’energia usata per la ricarica viene calcolata dal GSE ai fini dell’incentivo.
Sì. L’energia accumulata è considerata come energia condivisa e quindi incentivata.
La richiesta va presentata tramite il Portale GSE, previa registrazione.
🔗 Accedi al portale: https://areaclienti.gse.it
L’incentivo è composto da:
- Parte fissa, dipendente dalla potenza dell’impianto:
- 80 €/MWh (impianti < 200 kW)
- 70 €/MWh (200-600 kW)
- 60 €/MWh (impianti > 600 kW)
- Parte variabile, tra 0 e 40 €/MWh, in base al prezzo di mercato dell’energia.
Inoltre, ci sono maggiorazioni regionali:
- +4 €/MWh per Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo
- +10 €/MWh per Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, ecc.